Conto corrente condominiale: è obbligatorio?

 

In qualità di condomino ho richiesto all'amministratore che venisse aperto un conto corrente bancario intestato al condominio attraverso il quale operare in modo esclusivo per tutte le operazioni contabili. Attualmente i versamenti vengono fatti sul conto corrente privato intestato all'amministratore stesso. E' importante sapere che l'amministratore riveste anche la carica di rappresentante legale di una società proprietaria di poco più della metà dei millesimi.

Vorrei sapere se l'assemblea può esprimere voto contrario in merito, e se questo voto possa rendere nulla la mia richiesta.

  Bettin Walter   Torino

 

L’obbligo del conto corrente condominiale separato è stato obiettivo di diversi disegni di legge (mai andati in porto). Ma anche in assenza di norme certe, un numero crescente di giudici si è pronunciato a favore del conto corrente condominiale, bocciando come"illegittimo” quello a nome dell’amministratore (particolarmente sconsigliabile nel suo caso, in cui esiste un evidente conflitto di interessi). La decisione di aprire il conto deve essere presa durante un’assemblea. Basta il voto favorevole di metà delle persone presenti, che possiedano la maggioranza delle quote millesimali. A questo punto l’amministratore (o un condomino incaricato) chiederanno a diverse banche quali condizioni sono disposte ad applicare.

Comunque sia, l’amministratore resta il gestore del conto corrente (o, per dirla con linguaggio legale"ha la procura”), e può anche fuggire con la cassa. A scanso di equivoci, si può anche porre dei limiti a questa procura. Sarebbe consigliabile che : i condomini consiglieri ricevano a casa copia degli estratti conto, contrattando con la banca questa possibilità (occorre vincere la ritrosia dei direttori di filiale ad uscire dalle loro abitudini, che sono quelle di emettere un solo estratto conto per cliente)